Il progetto HARP ("High Altitude Research Project", Progetto di Ricerca sull'Alta Atmosfera) era uno studio dell'alta atmosfera effettuato mediante una strumentazione lanciata da un cannone. Il progetto fu effettuato negli anni '60 da ricercatori dell'Università McGill di Montreal, i quali diedero al loro veicolo il nome di "Martnet", un antico nome dell'uccello Martin Pescatore. Lo stemma dell'Università McGill di Montreal mostra tre "martlet" rossi. Il cannone che lanciò il "Martlet" nell'alta atmosfera fu una creazione di Gerald Bull, un ingegnere canadese specializzato nel progetto di cannoni. Dalla Marina degli Stati Uniti, Bull ottenne due cannoni del tipo usato sulle carazzate, con un calibro di 400 mm (16 pollici), e li combinò per realizzare un unico tubo di lunghezza circa doppia. Il cannone fu montato nell'isola di Barbados e sparava quasi verticalmente verso l'oceano. Per ridurre la resistenza dell'aria, il Martlet da 200 libbre aveva un diametro minore dei 400 mm di calibro del cannone, e degli elementi di legno riempivano lo spazio tra il veicolo e la canna. Poiché il carico utile con tutti gli accessori era circa 10 volte più leggero del proiettile tipico da 400 mm, l'accelerazione era molto più grande, circa 25·000 g: i circuiti elettrici dovettero essere racchiusi nella plastica per resistere a una tale accelerazione. La quota massima raggiungibile fu aumentata (di 6 km), facendo il vuoto nella canna del cannone prima del lancio. Quando il cannone sparava -- si udiva il boato del colpo per tutta l'isola -- si liberava la protezione ermetica sulla bocca del cannone e il Martlet saliva nell'alta atmosfera, fino a quote di 130-140 km. Purtroppo i cannoni sono anche strumenti di guerra, e la sua specializzazione fu alla fine fatale a Bull. Fu assassinato nel marzo 1990 nella sua casa a Bruxelles, in Belgio, sembra da agenti israeliani, che avevano saputo che Bull stava aiutando l'Iraq a costruire un "supercannone" da usare contro Israele (ancora formalmente in guerra con l'Iraq, anche se i due Stati non sono confinanti), ad oltre 500 km di distanza. Otto parti della canna di quell'arma, ordinate dall'Iraq in Europa e camuffate come componenti per l'industria chimica, furono intercettati in Gran Bretagna qualche settimana dopo, e altre parti furono sequestrate dalla dogana in Grecia e Turchia. Dopo la guerra "Tempesta nel Deserto" del 1991, gli alleati scoprirono in Iraq il sito di quel cannone. Era ancora incompleto, e puntato verso Israele. |
Un precedente "supercannone" fu costruito in Germania durante la Prima Guerra Mondiale, per colpire Parigi da dietro le linee tedesche. Come Gerald Bull, i progettisti tedeschi partirono da un grosso cannone navale, ma all'interno della canna inserirono un'altra canna di calibro minore, da 210 mm (circa 9 pollici). I suoi proiettili causarono un po' di danni a Parigi, uccidendo centinaia di persone, ma, poiché erano relativamente piccoli, il puntamento del cannone era troppo impreciso per un uso militare e inoltre (a causa della potente carica esplosiva usata) la canna diventava inservibile dopo meno di un centinaio di colpi. Per maggiori dettagli, si può visitare il sito http://www.friends-partners.org/mwade/lvs/parisgun.htm Ufficialmente il cannone era chiamato "Kaiser" dal Kaiser Guglielmo, Imperatore di Germania. Talvolta era anche chiamato la "Grande Berta" -- in tedesco "Dicke Bertha" (la Grassa Berta). I soldati lo chiamavano familiarmente così poiché Berta era la figlia del fabbricante Krupp nei cui stabilimenti venivano prodotti i cannoni. In realtà si trattava di un grosso mortaio, un cannone da assedio a corta gittata in grado di sparare proiettili da 420 mm e del peso di circa una tonnellata. |
Ulteriori approfondimenti:
"Big Gun on Barbados" (Un grande cannone sulle Barbados) di Peter M. Millman, Sky and Telescope, Agosto 1966, p. 64.
"Development of Gun Launched Vertical Probes for Upper Atmosphere Studies" (Sviluppo di sonde lanciate verticalmente da un cannone, per lo studio dell'alta atmosfera) di G. V. Bull, Canadian Aeronautics and Space Journal 10, p. 236, 1964.
"The Development of Large Bore Gun Launched Rockets" (Lo sviluppo di un cannone di grosso calibro per il lancio di razzi) di F. W. Eyre, Canadian Aeronautics and Space Journal 12, p. 143-149, 1966.
Una recensione di Bruce Dunn dei due precedenti articoli.
"Bull's Eye--the assassination and life of supergun inventor Gerald Bull" (La vita e l'assassinio di Gerald Bull, inventore del supercannone) di James Adams, 317 pp., NY Times Books 1992.
Un altro libro: "Arms and the Man" (Le armi e l'uomo) di William Lowther, Presidio Press 1991.
Un articolo del Magazine of Fantasy and Science Fiction
Il prossimo argomento: #31 Le strade verso lo spazio: L'energia nucleare
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Autore e Curatore: Dr. David P. Stern
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Traduzione in lingua italiana di Giuliano Pinto
Aggiornato al 21 Marzo 2005