La 3ª legge di Newton può essere espressa formalmente così:
"Le forze si presentano sempre a coppie. Se un oggetto A esercita una forza F su un oggetto B, allora l'oggetto B eserciterà sull'oggetto A una forza -F uguale e contraria" o in termini più correnti: Va notata una riserva importante: devono essere implicati due oggetti! Esiste una grande quantità di situazioni in cui due forze uguali ed opposte agiscono sullo stesso oggetto, annullandosi a vicenda cosicché non si avrà alcuna accelerazione (o addirittura nessun moto). Questo non riguarda il terzo principio della dinamica (terza legge di Newton), ma piuttosto un caso di equilibrio tra forze. Alcuni esempi pratici sono: |
Al contrario, la terza legge di Newton implica sempre più di un oggetto.
Chi ha familiarità con le piccole imbarcazioni sa bene che prima di saltare da una barca verso il molo di attracco, è opportuno legare prima la barca al molo e afferrare una presa sul molo prima di saltare. Altrimenti, quando saltate, la barca "magicamente" si allontana dal molo, facendovi fallire il salto, oppure spingendo la barca fuori dalla vostra portata. Tutto questo è dovuto alla terza legge di Newton: quando le gambe spingono il vostro corpo verso il molo, esse esercitano anche sulla barca una forza uguale e in verso opposto, e questa forza spinge via la barca dal molo. La biciclettaUn esempio più sottile è fornito dalla bicicletta. È ben noto che stare in equilibrio su una bicicletta da fermo è quasi impossibile, mentre su una bicicletta in moto è piuttosto facile. Perché?Diversi principi sono all'opera in questo caso. Supponete di sedervi su una bicicletta che stia ferma, e vi accorgete che si sta inclinando verso sinistra. Che cosa fate? La tendenza naturale è quella di inclinarvi verso destra, per controbilanciare quell'inclinazione mediante il vostro peso. Ma muovendo la parte superiore del vostro corpo verso destra, secondo la terza legge di Newton, state in realtà spingendo la bicicletta ad inclinarsi ancora di più verso sinistra. Forse dovreste inclinarvi verso sinistra per spingere la bicicletta indietro? Potrebbe funzionare per una frazione di secondo, ma a quel punto voi avete perso del tutto l'equilibrio. Non c'è modo! Su una bicicletta in movimento, l'equilibrio è mantenuto mediante un meccanismo completamente diverso. Ruotando leggermente il manubrio a destra o a sinistra, voi impartite una certa rotazione alla ruota anteriore ("momento angolare") per ruotare la bicicletta attorno al suo asse maggiore, la direzione di marcia della bicicletta. In questo modo il ciclista può controbilanciare ogni tendenza della bicicletta a cadere da un lato o dall'altro, senza innescare il circolo vizioso di azione e reazione. Per scoraggiare i ladri, alcune biciclette montano un antifurto che blocca il manubrio in una posizione fissa. Se la posizione del manubrio è bloccata nella direzione in avanti, la bicicletta può essere condotta a mano da una persona che cammina, ma non può essere montata, poiché il ciclista non potrebbe mantenere l'equilibrio.
(Aggiunta facoltativa)
Le leggi di Newton sono state introdotte qui nel modo tradizionale, mediante i concetti di massa e di forza (in realtà Newton formulò la seconda legge in termini di quantità di moto, non di accelerazione). Ernst Mach, che visse in Germania due secoli dopo Newton, cercò di evitare nuovi concetti e formulò le leggi fisiche soltanto in termini di ciò che può essere osservato e misurato. Egli sostenne che le leggi di Newton si potevano riassumere tutte in questa unica legge:
Rileggete questa formulazione quante volte volete: non c'è alcuna menzione di forza, né di massa, ma soltanto di accelerazione, che può essere misurata. Quando una pistola agisce su un proiettile, un razzo sui suoi gas di scarico, il Sole sulla Terra (e nella scala della distanza che li separa, Terra e Sole possono essere considerati masse puntiformi), le accelerazioni sono sempre dirette in verso opposto. Massa e forza sono ora ricavabili facilmente. Se uno degli oggetti è un litro di acqua, la sua massa è per definizione un chilogrammo. Se quindi agisce su un altro oggetto (magari su dell'acqua solidificata in ghiaccio, tanto per fare un esperimento), allora il rapporto tra la sua accelerazione aw e l'accelerazione a dell'altro oggetto fornisce la massa m dell'oggetto. E la forza di 1 newton è definita come quella che imprime a 1 kg un'accelerazione di 1 m/sec2. Domande poste dagli utenti: Il problema dello stare in equilibrio in bicicletta |
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Autore e Curatore: Dr. David P. Stern
Ci si può rivolgere al Dr. Stern per posta elettronica (in inglese,
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Traduzione in lingua italiana di Giuliano Pinto
Aggiornato al 14 Agosto 2005