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(S-1) La luce del Sole e la Terra

Il Sole è il più luminoso e il più familiare oggetto nel cielo. La vita sulla Terra non sarebbe possibile senza il Sole:

  • Il cibo che mangiamo esiste a causa della luce solare che cade sulle piante verdi, e il combustibile che bruciamo proviene da tali piante, oppure è stato da esse accumulato (in forma di carbon fossile, petrolio o gas naturali) tanto tempo fa.

  • La Terra probabilmente non sarebbe adatta alla vita. La vita come noi la conosciamo ha bisogno di acqua in forma liquida, e la Terra è l'unico pianeta ad averla: senza il Sole, la Terra sarebbe un blocco di roccia ghiacciata nello spazio. Tuttora, la Terra è probabilmente il solo pianeta del Sistema Solare adatto ad ospitare la vita: eventuale acqua su Mercurio e su Venere diventerebbe vapore, e su Marte o su pianeti più lontani ghiaccerebbe.

Come viene generata la luce solare

Il Sole non ha una superficie nettamente definita come la Terra, poiché, data la sua altissima temperatura, non è altro che gas. Quella che ci appare come una superficie è uno strato dell'atmosfera solare, la "fotosfera" (sfera di luce), la quale emette luce ("irradia") a causa della sua alta temperatura.

Tutte le sostanze calde irradiano luce, o nel visibile o al di là dello spettro dell'arcobaleno, nella zona dell' "infrarosso" (IR, "al di sotto del rosso") e nella zona dell' "ultravioletto" (UV, "al di sopra del violetto"). È questo il tipo di emissione [chiamata "radiazione di corpo nero" dai fisici -- l'emissione di un corpo che non ha un suo colore proprio] che irradia un pezzo di ferro incandescente o il filamento di una lampadina elettrica. Più è caldo l'oggetto, più brillante è la sua emissione, e più si allontana dal rosso il suo colore. Di conseguenza, il colore di un oggetto caldo (se è denso) ci dice quanto è caldo. Nel caso del Sole, il colore della sua fotosfera suggerisce una temperatura di 5780 gradi Kelvin (gradi centigradi misurati a partire dallo zero assoluto, circa 5500 °C).

Come si riscalda la Terra

La luce del Sole trasporta energia, ed è questa energia che riscalda la Terra e costituisce la forza che causa i fenomeni climatici e meteorologici. Quando la superficie terrestre si riscalda, essa comincia a irradiare, ma, essendo la sua temperatura talmente bassa anche per un colore rosso scuro, la sua radiazione è nella zona dell'infrarosso. Anche una pentola bollente o un ferro da stiro emettono radiazione infrarossa, e questa radiazione (come calore) può essere percepita anche con la mano, se si tiene vicina senza toccare l'oggetto.

Poiché il suolo non è assolutamente caldo come il Sole, la sua emissione è molto più debole. Tuttavia, in ogni punto il suolo invia della radiazione in tutte le direzioni della metà del cielo visibile, mentre riceve la radiazione soltanto dal piccolo disco solare, che copre nel cielo un cerchietto di circa 0,5 gradi di diametro. Per questo motivo, l'energia totale che ogni area riceve deve essere uguale all'energia totale che ritorna nello spazio.

Pensateci un momento! Se tutto il calore della Terra viene dall'esterno (trascurando il calore interno), e se si mantiene una temperatura stabile, deve necessariamente esserci questa uguaglianza. Naturalmente, è soltanto la temperatura media che è stabile. In realtà la superficie terrestre viene riscaldata solo di giorno, mentre irradia sia di giorno che di notte. Pertanto, le notti, quando l'energia viene soltanto irradiata ma non ne arriva praticamente alcuna, sono più fredde del giorno.

"L'effetto serra"

Il flusso di calore effettivo è complicato dalla presenza dell'atmosfera, che ha tre forti effetti:

    Questo terzo processo è discusso in maggior dettaglio più avanti. È un argomento molto complesso -- reso ancora più intricato dall'influenza del vapore acqueo, che produce la pioggia, gli uragani ed altri interessanti fenomeni -- e ad esso sono dedicate due ulteriori sezioni, a cominciare da qui.

    Il secondo processo (che è quello che ci mantiene caldi) è più marcato del primo (che riduce il riscaldamento), per cui l'effetto globale è che, come una coperta, la nostra atmosfera aiuta a mantenere la Terra più calda di quanto non sarebbe altrimenti. Questo effetto è chiamato "effetto serra", poiché è lo stesso processo che avviene nelle serre usate per coltivare le verdure nei climi freddi. Una serra è racchiusa e coperta da pareti di vetro (o di plastica) che permettono alla luce solare di entrare, ma assorbono la radiazione IR riemessa dal suolo, mantenendo in tal modo calda la serra.

I maggiori ostacoli che assorbono la radiazione IR nell'atmosfera non sono l'azoto e l'ossigeno, che pure sono i principali costituenti dell'aria, ma piuttosto un insieme minoritario di "gas di serra" come il vapore acqueo (H2O), l'anidride carbonica (CO2) e il metano (CH4), che assorbono fortemente gli infrarossi.

    Un'altra molecola, responsabile di un importante effetto, anche se ne è presente una piccolissima quantità, è l'ozono, una variante della molecola dell'ossigeno -- O3 anziché l'usuale molecola O2. Viene prodotta ad alta quota dall'azione della luce solare sull'ossigeno ordinario e la sua massima concentrazione si trova a circa 25 chilometri di altezza. È anche questo un gas di serra, ma più importante, poiché assorbe la luce ultravioletta (UV) del Sole, che potrebbe causare bruciature (e anche tumori) sulla pelle e danneggiare gli occhi. L'ozono che si trova a livello del suolo e che fa parte dell'inquinamento urbano ha origine da un processo completamente diverso.

L'effetto serra aiuta a mantenere la Terra a una temperatura confortevole per la vita, ma è una situazione con un equilibrio molto delicato. Nell'ultimo mezzo secolo, l'uso di combustibili fossili -- carbone e petrolio -- hanno aumentato il contenuto di CO2 nell'atmosfera. La temperatura della Terra sembra che sia anche cresciuta e si è pensato che il fenomeno sia da attribuire all'aumento di CO2.

Ulteriori approfondimenti

Molti altri dettagli si possono trovare su Internet -- purtroppo i siti che entrano in approfonditi dettagli sono in genere anche molto difficili. Alcuni di essi sono (in inglese):

La meteorologia

Assorbendo gli infrarossi (oltre al fatto di essere in contatto con il suolo caldo) l'aria si riscalda. L'aria calda quindi si espande e ciascun metro cubo di essa viene a pesare di meno rispetto a quanto pesava prima del riscaldamento. Quando questo riscaldamento è più pronunciato, l'aria calda, meno densa, "galleggia" e viene spinta verso l'alto rispetto all'aria più fredda circostante: gli uccelli e i piloti di alianti cercano tali "correnti termiche" e si fanno trasportare da esse. Questo "galleggiamento" è alla base dei fenomeni meteorologici.

 Un uragano visto dallo spazio.
L'aria che sale si espande, e l'espansione di un gas ne causa il raffreddamento, e per questo motivo in cima alle montagne fa più freddo. A un certo punto, si raggiunge un'altezza dove non c'è più aria ad impedire alla radiazione IR di disperdersi nello spazio. L'aria allora, irradiando, si raffredda e cessa di salire, producendo uno strato relativamente stabile di atmosfera noto come stratosfera. Arrivando nella stratosfera, l'aria in realtà viene riscaldata per l'assorbimento della radiazione ultravioletta da parte dell'ozono, e questo ulteriore riscaldamento mantiene lo strato ancora più stabile.

Appena al di sotto del limite della stratosfera ("tropopausa"), l'aria che si è raffreddata viene spinta in basso dall'aria più calda che sale dal basso. Il risultato è una circolazione di aria, che sale calda e ridiscende fredda, ripetendo in continuazione questo ciclo, e questo moto è chiamato convezione. Nelle fredde giornate d'inverno, questo moto di convezione avviene anche nelle nostre case: nelle vicinanze di una finestra scarsamente isolata l'aria si raffredda e scende verso il basso (come si può verificare con la fiamma di una candela -- ma attenzione a non appiccare fuoco!), mentre al centro della stanza l'aria calda sale. La regione tra il suolo e la stratosfera, dove avvengono i fenomeni meteorologici e i moti di convezione, è nota come troposfera.

La luce del Sole fa anche evaporare l'acqua -- dagli oceani, dai laghi, dai fiumi e dalla vegetazione. Viene usata energia per convertire l'acqua liquida in vapore, e pertanto l'aria umida ha più energia immagazzinata di quanta ne abbia l'aria secca.

La capacità dell'aria di trattenere il vapore acqueo dipende fortemente dalla temperatura, ed è minore per l'aria fredda (proprio come lo zucchero si scioglie più difficilmente nell'acqua fredda). Quando l'aria calda e umida sale in quota, si espande e si raffredda, e, poiché quindi non riesce più a trattenere la stessa quantità di acqua rispetto a prima, l'acqua in eccesso viene espulsa: inizialmente in minuscole goccioline che formano le nuvole, e poi, se il raffreddamento è più drastico, in gocce di pioggia.

L'aria rimanente è più secca e più calda -- più calda a causa del vapore acqueo che si trasforma di nuovo in acqua liquida, cedendo così energia alla zona circostante -- e più l'aria è calda e più essa è in grado di irradiare il suo calore nello spazio. È questo il motivo per cui l'acqua, le nuvole e la pioggia giocano un ruolo fondamentale nel trasferimento del calore solare dal terreno allo spazio esterno, e contribuiscono a produrre i complessi fenomeni meteorologici e climatici.


Ulteriori approfondimenti

  Un elenco veramente dettagliato dei siti Web riguardanti la meteorologia, il clima e gli oceani: Wind and Sea (Il vento e il mare).

   Per gli appassionati di storia: l'articolo originale del 1896 in cui Svante Arrhenius ipotizzò l'effetto serra. Notare che l'anidride carbonica era allora chiamata "acido carbonico".

          Prima di inviare l'articolo per la pubblicazione, Arrhenius passò un anno a calcolare gli effetti che ci si sarebbero aspettati da un aumento di anidride carbonica. La storia è raccontata in "Land of the Midnight Suns" (La Terra del Sole di Mezzanotte) di Fred Pearce, p. 50-51 sulla rivista New Scientist, 25 Gennaio 2003.  Anche due recenti libri discutono la storia dell'effetto serra:

  • Greenhouse: The 200-Year Story of Global Warming,
        di Gale E. Christianson, Constable/Walker 1999
  • Historical Perspectives on Climate Change,
        di James Rodger Fleming, Oxford Univ. Press, 1998.
    Entrambi i libri sono stati recensiti da Robert J. Charlson su Nature, vol. 401, p. 741, 21 Ottobre 1999.


Domande poste dagli utenti:   Lo spazio esterno è caldo o freddo?
      Una domanda correlata:  Come fa l'alta atmosfera a diventare così calda?
                  ***       Fino a che altezza si estende l'atmosfera?
              ***       Questa pagina cozza con la pagina web "Bad Greenhouse"!

Una discussione facoltativa, più dettagliata: (S-1A) Il tempo meteorologico e l'atmosfera

Il prossimo argomento: (S-2) Come noi vediamo il Sole

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Autore e Curatore:   Dr. David P. Stern
     Ci si può rivolgere al Dr. Stern per posta elettronica (in inglese, per favore!):
           audavstern ("chiocciola") erols.com

Traduzione in lingua italiana di Giuliano Pinto

Aggiornato al 10 Dicembre 2005